SQUADRE NAUTICHE: APPLICAZIONE DECRETO MADIA Esito incontro

SQUADRE NAUTICHE: APPLICAZIONE DECRETO MADIA Esito incontro

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Nell’occasione il Direttore Centrale delle Specialità, premettendo la natura interlocutoria della riunione, causa la poca chiarezza sull’eventuale applicazione del decreto Madia, manifestava il proposito di mantenere una parte di uomini e mezzi del settore nautico, ove già presenti le sezioni dei sommozzatori, ovvero Olbia, Napoli, Bari e Palermo, nonché mantenendo le sedi già previste di Venezia e La Spezia. Riguardo agli acquascooter inoltre il Dr. Sgalla comunicava che al momento il progetto era sospeso e pertanto non vi sarebbero stati ulteriori acquisti e tantomeno la formazione di nuovi operatori (conduttori), con l’intendimento di ottimizzare le risorse disponibili sia in termini umani che strutturali. Pur in presenza di una lieve apertura finalizzata a salvaguardare le professionalità di quel personale, il SIAP ribadiva la ferma contrarietà alla soppressione di questo e di altri settori specialistici della Polizia di Stato, chiedendo nel caso delle Squadre Nautiche, in un ottica sottesa alla funzionalità operativa per la quale la Polizia di Stato è deputata a rispondere, un maggiore approfondimento sulla tematica in questione.
In particolare, atteso che l’art. 4 del Decreto Madia prevede il mantenimento delle unità navali nelle isole minori, vi sarebbe la possibilità, a parere del SIAP, di consentire il collocamento di uomini e mezzi anche in altre parti della penisola (ad esempio l’arcipelago toscano) e soprattutto nella sguarnita parte meridionale della Sicilia della Sardegna, dove si rende necessario una presenza massiccia di forze navali per fronteggiare il fenomeno epocale dell’immigrazione e delle relative problematiche dal punto sociale e della sicurezza.
A nostro avviso, la Polizia di Stato deve avere gli strumenti per svolgere i servizi di Polizia Giudiziaria e di Ordine Pubblico – ad essa attribuiti dalla legge – anche in mare senza perciò avere necessità del supporto di altre forze di Polizia, quali Guardia di Finanza. Difatti diventerebbe problematico effettuare un arresto in un’isola minore abitata o gestire – da parte delle Autorità di Pubblica Sicurezza – un servizio di Ordine Pubblico in mare con le sole moto d’acqua che, in ogni caso, necessiterebbero sempre di un’imbarcazione di appoggio anche in caso di soccorso a mare.
Il SIAP ha inoltre rappresentato la propria contrarietà riguardo la mancata riassegnazione alle squadre Nautiche dei Sovrintendenti vincitori dell’attuale concorso riservato a 7563 posti, problematica che si sta riverberando anche per altre specialità, oggetto di ventilate chiusure e razionalizzazioni, attualmente ancora esistenti ed operativi, procedura questa che mortifica la professionalità degli operatori e le connesse aspirazioni.

Roma, 6 giugno 2016

La Segreteria Nazionale
 

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