SIAPINFORM@06_2016

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La Direzione Nazionale del SIAP, il 25 febbraio u.s. ha ufficialmente aperto la stagione congressuale per il naturale rinnovo degli organismi statutari a tutti livelli che, partendo dai posti di lavoro, porterà alla celebrazione nella città di Roma del 8° Congresso Nazionale entro la fine del corrente anno. Il nostro Sindacato, come da consolidata tradizione, interrogherà e si confronterà con la propria base, sui temi della democrazia interna ai corpi di polizia a 35 anni dalla riforma della PS. Tema oggi, teso sempre più, grazie anche all’incensante opera di sensibilizzazione del sindacato, del social network e dell’opinione pubblica a una maggiore trasparenza e correttezza della propria azione amministrativa. La fase congressuale ricca dibattiti è occasione unica per discutere e confrontarsi sulle politiche della sicurezza e dell’immigrazione; delle ricadute negative che la politica dell’austerity ha prodotto sul nostro personale e sul sistema della sicurezza e dell’ordine pubblico; del riordinamento delle carriere e riorganizzazione e razionalizzazione degli uffici di polizia; delle retribuzioni congelate e le deboli e inconsistenti tutele professionali e legali. Come noto i predetti argomenti sono molto sentiti dagli operatori, ma sempre più spesso oggetto di volgari strumentalizzazioni e scontro politico di partiti e qualche oo.ss. della Polizia di Stato. Diversamente il SIAP ritiene che, in questo periodo, il confronto propositivo con i diversi Governi, la politica e l’Amministrazione, nonostante le difficoltà finanziarie di una complessa fase del nostro Stato, possa portare quei piccolissimi, ma indispensabili risultati che, in parte ristorano il disagio di un lavoro complesso e delicato come quello svolto dai poliziotti: penso allo sblocco del tetto salariale, alla produttività che contrariamente a quanto detto da altri è stata regolarmente pagata ed aumentato il budget per il 2015, cosi come la norma di legge ottenuta l’agosto scorso, che ha consentito di aprire il confronto con le oo.ss. sull’imminente riordino delle carriere di cui si discute ufficialmente in questi giorni. Il Siap ha sempre ben presente, anche nei momenti di maggiore difficoltà e conflitto della politica sindacale, che il fine ultimo delle delicate funzioni affidate ai poliziotti è quello di rendere sempre più efficiente il servizio che dobbiamo al Paese e ai cittadini, che di noi si fidano, quindi non potremo mai condividere chi beffeggia le forze di polizia. Per terminare rispetto a quanto detto, spiace constare come a volte i pregiudizi sono più forti della ragione che offuscano il giudizio, anche dei più accorti tra di noi. Stiamo assistendo in queste ore e in questi giorni a una penosa battaglia mediatica, giocata esclusivamente contro il SIAP da parte di altra o.s. in evidente difficoltà. Siamo accusati, non si sa di cosa, ma si strumentalizzano argomenti ed eventi, un meschino e noto modo di fare. Noi crediamo fermamente che ci sono questioni che esulano dal confronto sindacale, come il rispetto per ogni persona, ma questo nostro rispetto non può consentire ad altri il tiro al bersaglio e l’utilizzo fazioso di immagini e frasi, decontestualizzate e accostate in maniera indecorosa ad una persona che, come la foto mostra, pare stia male. Rispetto a quanto detto, un esempio è l’evidente manipolazione della partecipazione del Segretario del Siap a convegni di vario tipo organizzati dalle associazioni, istituzioni e forze politiche (nessuna esclusa) sui temi della legalità e della sicurezza, tra l’altro in compagnia di autorevolissimi magistrati relatori negli stessi convegni. Ci chiediamo che senso ha accostare la foto di un convegno del maggio 2015, si badi bene del 2015, con la foto del segretario del sap dei primi di marzo 2016, sciacallaggio mediatico non ai nostri danni, ma forse ancor di più ai danni di sè stesso, un uomo che ha fatto una precisa scelta, che rispettiamo, ma che dal nostro punta di vista esula e straborda rispetto ai canoni del confronto anche il più aspro. Non crediamo sia un caso che la metà del gruppo dirigente nazionale si è dimesso dagli incarichi rivestiti o ha aderito ad altra oo.ss. Inoltre ci appare incongruente accettare solidarietà ed organizzare conferenze stampa, con esponenti delle forze politiche che come noto a tutti, sono quelle che hanno prodotto il più imponente taglio di risorse nella storia della Repubblica alle forze di polizia, oltre ad aver attuato il blocco dei contratti, del tetto salariale, del turn over, dei concorsi, del ridimensionamento e taglio delle nostre pensioni e sottraendo anche una parte consistente del finanziamento dei soldi per il riordino: ragioni avverso cui si presume, il segretario del sap sta manifestando, una evidente contraddizione. In sintesi il metodo e le scelte hanno spostato irrimediabilmente l’orizzonte del confronto e degli obiettivi sul piano squisitamente politico e non più sindacale, tracimando in un campo che non è il nostro. Rispettiamo la scelta fatta ma non la condividiamo, non avendo prodotto alcun risultato per i colleghi. 

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