BUONO VESTIARIO: QUALITA\' E PARITA\' DI TRATTAMENTO

BUONO VESTIARIO: QUALITA' E PARITA' DI TRATTAMENTO

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ieri mattina, con una delegazione formata dai rappresentanti delle Direzioni centrali interessate e presieduta dal Direttore dell’Ufficio per le Relazioni Sindacali Tommaso Ricciardi.

In estrema sintesi, sono state evidenziate alcune criticità riconducibili a due principali categorie:
da un lato, l’illogica negazione del diritto a svariate categorie di personale autorizzato ad espletare che servizio in abiti civili riscontrata in molte realtà sul territorio. Talvolta, il diniego - a parità di funzioni - ha ingiustamente riguardato determinate qualifiche o determinati ruoli. Ciò ha determinato gravi sperequazioni anche tra province limitrofe, a seconda delle diverse interpretazioni ivi adottate e delle determinazioni assunte dai competenti Servizi tecnico-logistici;
dall’altro, la generalizzata carenza di scelta e la scarsa qualità del materiale acquistato dalle prefetture, peraltro con modalità che hanno spesso sollevato fortissime perplessità, specie in considerazione dei variabili importi riconosciuti a ciascun operatore nelle varie realtà territoriali.

A corollario delle denunciate criticità, abbiamo chiesto di conoscere l’esatta entità dello stanziamento disponibile, il numero complessivo dei beneficiari e la somma il cui equivalente avrebbe dovuto essere distribuito a ciascun avente diritto, apprendendo che 1.750.000 euro sono stati distribuiti a 16.465 operatori, a ciascuno dei quali sarebbero spettati dunque capi di vestiario per un controvalore di 106,2861 euro.

Per fare chiarezza sul primo aspetto, abbiamo rivendicato l’emanazione, in tempi brevi, di direttive centrali, analitiche e dettagliate, volte ad estendere in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale il riconoscimento del diritto a tutto il personale esonerato dall’uso dell’uniforme mediante la diramazione di una circolare, a firma del Capo della Polizia, titolare appunto di tale facoltà in base a quanto stabilito dall’art. 4 del DM 4 ottobre 2005.

Oltre a definire in maniera univoca ed incontrovertibile chi dovrà beneficiare del buono vestiario, è stato chiesto, altresì, di individuare in tempi brevi nuove modalità di appalto delle forniture, possibilmente gestite a livello centrale, attraverso un fornitore unico, che diano a ciascun interessato la possibilità di acquistare capi idonei alle proprie esigenze lavorative e che abbiano caratteristiche merceologiche adeguate ed uniformi su tutto il territorio nazionale. Si tratta, peraltro, di intese già raggiunte in occasione della riunione tenutasi il 4 luglio 2014, alla presenza dell’allora Vice Capo della Polizia con funzioni vicarie.

L’Amministrazione si è impegnata ad aderire in tempi brevi a tutte le suesposte rivendicazioni, elaborando entro il mese di marzo una bozza di circolare, accompagnata dalla necessaria relazione tecnica, che sarà inviata alle OO.SS. intervenute per le conseguenti osservazioni, da discutere poi in una nuova riunione, con l’obiettivo di addivenire, già per la fornitura 2016, sia ad un ampliamento della platea dei destinatari (anche con eventuale incremento delle risorse da stanziare sul pertinente capitolo 2679), sia ad una gara d’appalto bandita a livello nazionale, nei termini di cui si è detto.

Roma, 18 febbraio 2016
La Segreteria Nazionale

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