dei nostri politici ai vari livelli e della gente comune. Senza entrare nel merito della specifica questione poiché non conosciamo bene i termini dell’azione sindacale e della vertenza in atto, vorremmo porre l’accento sul semplicismo imperante, su quanto sia più facile puntare il dito senza però analizzare i motivi e le ragioni alla base di una tale azione. Siamo veramente convinti che i sindacati ed i sindacalisti siano una élite, siano una casta indifendibile?

Da qualche parte sul web ho letto una frase del genere “prima di giudicare la mia vita indossa le mie scarpe e percorri il mio cammino”. Prima di sputare sentenze dal divano di casa o dietro una tastiera, ricordiamo che oggi è il diritto alla dignità e alla sacralità del lavoro che è messa in discussione, conquistata grazie alle lotte sindacali.

Se oggi è la credibilità del sindacato ad essere minacciata, vorremmo che i tanti populisti, commentatori, blogger e politicanti dell’ultima ora andassero in una assemblea con il personale in un qualsiasi posto di lavoro e forse potrebbero uscirne con un’idea diversa. Ascoltare sarebbe già un buon inizio, un principio di recupero di civiltà e di rispetto.

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