DIAZ- ANSA - SIAP-ANFP, DIBATTITO SU TORTURA NO SU ONDA EMOTIVA

  •  DIAZ: SIAP-ANFP, DIBATTITO SU TORTURA NO SU ONDA EMOTIVA (ANSA) - ROMA, 7 APR - «Auspichiamo che il dibattito parlamentare sull'introduzione del reato di tortura si svolga con la necessaria serenità e non sia influenzato dall'onda emotiva suscitata dalla sentenza della Corte di Strasburgo, in merito ai fatti della Diaz». Lo affermano in una nota i segretari di Siap e Anfp Giuseppe Tiani e Lorena La Spina chiedendo che il nuovo reato «non deve rimanere circoscritto alle sole condotte poste in essere da pubblici dipendenti ma deve sanzionare anche condotte dello stesso tipo nell'ambito dei rapporti interprivati» Secondo i sindacati, dunque, il nuovo reato di tortura dovrà essere «un reato comune, a dolo intenzionale, così da rendere applicabile la tortura anche a fronte di sofferenze acute causate, ad esempio per gelosia, per sadismo o per vendetta, che altrimenti resterebbero escluse, e che valorizzi l'elemento della gravità delle sofferenze fisiche o psichiche arrecate alla vittima, precisando sulla base di quali elementi tale gravità debba essere valutata». Inoltre, è necessario che «alle azioni siano parificate le omissioni, in relazione alla determinazione delle sofferenze o del dolore gravi; che sia richiesta la pluralità delle condotte, in considerazione delle stesse caratteristiche intrinseche della tortura; che si preveda espressamente l'esclusione delle sofferenze derivanti da sanzioni legittime dell'Autorità». «L'esigenza di marcare il particolare disvalore delle condotte poste in essere da un pubblico ufficiale o da un incaricato di pubblico servizio - concludono Siap e Anfp - può essere assicurata attraverso un'aggravante specifica, senza, però, restringere l'operatività della tortura soltanto a questo tipo di ipotesi». (ANSA).