TERRORISMO: SIAP ANFP, NO A VINCOLO 3% PER SPESE SICUREZZA

TERRORISMO: SIAP ANFP, NO A VINCOLO 3% PER SPESE SICUREZZA

  • TERRORISMO: SIAP-ANFP, NO VINCOLO 3% PER SPESE SICUREZZA = Roma, 17 feb. (AdnKronos) - "I recenti fatti di cronaca, tra cui da ultimo spicca per gravità l'attentato di Copenaghen, dimostrano ancora una volta quanto sia reale ed incombente la minaccia terroristica per l'intera Europa. La particolare e preoccupante instabilità politica di alcuni dei paesi che si affacciano sulla frontiera mediterranea ed i costanti flussi migratori attraverso i quali migliaia di persone in condizione di grave disagio raggiungono le coste italiane e, da lì, si dirigono poi verso altri paesi europei, richiedono azioni, risorse e strategie coordinate, adeguate a fronteggiare la straordinaria gravità dell'allarme terroristico". Così in una nota il segretario generale Siap Giuseppe Tiani e il segretario generale Anfp Lorena La Spina. "L'attuale complessità del contesto storico e socio-politico di riferimento dimostra inequivocabilmente - sottolineano - che il contrasto al terrorismo non può essere effettuato attraverso una politica della sicurezza condizionata da rigidi vincoli ragionieristici". "E' per questo che torniamo a chiedere che le spese per la sicurezza e gli investimenti per le forze dell'ordine non rientrino nel vincolo del 3% nel rapporto deficit/Pil, da cui vanno scorporati e che la sicurezza sia considerata in concreto quale fattore centrale e strategico, non solo in relazione alla crescita economica ed allo sviluppo del nostro Paese, ma perché oggi più che mai necessaria al mantenimento ed alla conservazione degli stessi valori di libertà e democrazia su cui esso si fonda", concludono Tiani e La Spina.
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  • Terrorismo: Siap-Anfp, servono strategie e risorse adeguate (ANSA) - ROMA, 17 FEB - Contro il terrorismo servono "azioni, risorse e strategie coordinate, adeguate a fronteggiare la straordinaria gravità" della situazione. Lo affermano i segretari dell'Anfp e del Siap Lorena La Spina e Giuseppe Tiani sottolineando che "benché non sia stata rilevata una diretta correlazione tra immigrazione clandestina e terrorismo internazionale, i migranti costituiscono una massa critica di persone, che proprio per le condizioni in cui versano possono essere maggiormente esposte a rischi di radicalizzazione". Bisogna dunque, dicono Anfp e Siap, da un lato "investire in politiche di reale integrazione", e dell'altro porre in essere "indispensabili interventi strutturali in materia di sicurezza". Il contrasto al terrorismo, infatti, "non può essere effettuato attraverso una politica della sicurezza condizionata da rigidi vincoli ragionieristici", ed è per questo che "le spese per la sicurezza e gli investimenti per le forze dell'Ordine non devono rientrare nel vincolo del 3% nel rapporto deficit/Pil".(ANSA). 
     

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