SICUREZZA - ADNKRONOS - SINDACATI E COCER A RENZI, SBLOCCHI RETRIBUZIONI FERME DA 4 ANNI

SICUREZZA: SINDACATI E COCER A RENZI, SBLOCCHI RETRIBUZIONI FERME DA 4 ANNI = Roma, 5 ago. (Adnkronos) - "Presidente Renzi, i sindacati e i  Co.Ce.R confidano in lei per una parola chiara e definitiva sul grave  problema del blocco delle retribuzioni che da quattro anni sta  penalizzando drammaticamente il nostro comparto. Questo settore, per  le sue caratteristiche e le sue dinamiche, ha risentito della  compressione degli stipendi più degli altri ambiti del Pubblico  Impiego". Comincia così l'appello rivolto al presidente del Consiglio  dai sindacati e Co.Ce.R. Comparti Sicurezza, Difesa e Soccorso  Pubblico, in rappresentanza di circa 450 mila donne e uomini in  divisa, riuniti oggi. "Siamo certi - prosegue l'appello - che Le siano stati  puntualmente rappresentati i termini della questione. Le sarà stato,  quindi, evidenziato che l'auspicato anticipo dello sblocco per gli  ultimi mesi del 2014, in vista del ripristino delle retribuzioni nel  2015 già stabilite dal D.E.F., è finanziato interamente con risorse  interne delle Amministrazioni già destinate al personale dei Comparti
e senza nessuna ulteriore spesa per la finanza pubblica". "Presidente Renzi - si legge ancora - non è  mai capitato che i
Co.Ce.R. e i sindacati delle Forze di Polizia a ordinamento civile e  del Soccorso Pubblico si siano rivolti a Lei con una sola voce,  compatta, decisa e ferma. Avvertiamo le inique conseguenze di una  decisione - quella del blocco - che doveva essere straordinaria e  necessariamente temporanea, ma che invece si sta perpetuando negli
anni, come se non si volesse o sapesse individuare una soluzione più giusta e rispettosa dei principi costituzionali e della delicata  funzione che svolgiamo per la 'sicurezza' del Paese e la garanzia  della libertà e della democrazia. Siamo certi - concludono - che Lei  saprà dare risposta a questo appello e che porr? fine a questa  condizione inaccettabile che ci priva dei diritti fondamentali e che  genera disagio nelle famiglie e sperequazioni anche tra colleghi".