BOLLETTINO SETTIMANALE NR. 7 - LE LACUNE DELLA POLITICA RIFORMATRICE

BOLLETTINO SETTIMANALE NR. 7 - LE LACUNE DELLA POLITICA RIFORMATRICE

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non è una posizione assunta per partito preso ed in maniera acritica, ma vuole essere uno strumento di stimolo verso chi ci Governa, siamo in attesa di segnali concreti ed incoraggianti da parte dei Governi da tempo. Siamo stati, ancora una volta, costretti a ricorrere alla piazza: a Milano, nel giorno dell’inaugurazione del vertice europeo dei Ministri dell’Interno e della Giustizia, abbiamo protestato per chiedere attenzione sul nostro mondo per il nostro lavoro, per le difficoltà e i disagi che i poliziotti vivono ogni giorno. Stiamo patendo, più di altri settori, i tagli imposti dall’esecutivo. Se innegabilmente meritoria quanto condivisibile appare la linea politica riformatrice proposta dal Governo, siamo fermamente convinti che, ai medesimi risultati di risparmio della spesa pubblica si possa giungere percorrendo altre strade, sempre e comunque rispettose dell’economicità e del rigore. Il nostro è un settore così delicato per il quale ogni considerazione di “specificità” dovrebbe esser ormai superata e acquisita; la Sicurezza dello Stato, delle istituzioni democratiche, dei suoi cittadini, delle sue imprese e del suo territorio è bene indissolubilmente comune, fonte essa stessa di benessere collettivo e risorsa per la crescita e lo sviluppo. D’altronde lo sviluppo e la crescita economica non può che essere strettamente collegata alla Sicurezza, è in tutti i paesi democratici è binomio imprescindibile, in Italia in questi ultimi anni pare di no! Recuperare risorse economiche tagliando un settore vitale, già peraltro falcidiato negli ultimi anni dai tagli lineari, appare a nostro avviso una contraddizione in termini. Le misure di contenimento della spesa pubblica del 2010 hanno determinato il temporaneo blocco dei rinnovi contrattuali e dei trattamenti economici, incidendo pesantemente sulle economie delle famiglie degli uomini delle donne della Polizia di Stato, negando di fatto il valore del loro lavoro e la dignità professionale. Si è determinata così una compressione verso il basso delle nostre retribuzioni medie che stanno pesantemente condizionando il potere d’acquisto; un circolo vizioso che potrebbe esser trasformato in virtuoso, ad esempio, con lo stanziamento di apposite risorse da impiegare entro il 2014 per dare concreta attuazione anche al principio di “specificità” del lavoro degli operatori della sicurezza. Il sindacato ha messo in campo in tutte le sedi ed in maniera unitaria, una serie di iniziative per cercare di alleggerire il quadro generale dei problemi che viviamo, nella speranza che questo Governo sia quello “del fare” ma soprattutto “del fare bene” e che finalmente consideri la Sicurezza dei cittadini e delle imprese un investimento e non un costo, valorizzando la professionalità dei poliziotti attraverso retribuzioni adeguate e lo sblocco dei rinnovi contrattuali.