PENSIONI: STOP  PROVVEDIMENTO ALLO STUDIO DEL GOVERNO

PENSIONI: STOP PROVVEDIMENTO ALLO STUDIO DEL GOVERNO

In sede congiunta, le Commissioni Affari Costituzionali e Difesa del Senato hanno dato parere favorevole all'atto del governo con la richiesta però di rivedere l'applicazione della riforma per questi delicati settori.

Cari colleghi sembra che alla fine e, dopo un lungo braccio di ferro prevarrà il buon senso e la logica, anche da parte del Governo. Nella difficile e spinosa questione riguardante le pensioni, argomento che interessa e tocca tutti noi operatori del Comparto Sicurezza - Difesa e Soccorso Pubblico compresa la dirigenza, il Siap ha appreso con soddisfazione da qualificate fonti parlamentari e politiche, che il Governo dopo il previsto parere delle Commissioni Parlamentari, già espresso favorevolmente oggi dalla I° e IV° del Senato, pare che si orienterà verso una soluzione più equa e, dopo aver acquisito il previsto parere delle Commissioni I° e XI° della Camera dei Deputati. Le preposte commissioni di Camera e Senato questa settimana convergeranno, quindi, nella richiesta di stralcio dal testo del decreto in esame, per la parte riguardante gli operatori della sicurezza, difesa e soccorso pubblico, anche a seguito delle criticità emerse dalle argomentazioni sindacali e giuridiche nell’ audizione del maggio scorso e, del preliminare confronto che abbiamo avuto con i deputati e il presidente del Forum Sicurezza del PD e i deputati e senatori del PDL. Non è oggettivamente pensabile che l’iniqua logica di appiattimento della nostra specificità (art.19 L. 183/2010) trovasse asilo nella rinnovata compagine parlamentare e, fosse assorbita in maniera silente da una politica ragionieristica e generalista in tema di pensioni dei poliziotti. Considerato che, la maggioranza che sostiene il Governo Letta – Alfano, è composta dai gruppi parlamentari che avevano condiviso le nostre ragioni, al punto da presentare nella scorsa legislatura ordini del giorno che accoglievano e supportavano le istanze del sindacato dei poliziotti, il Siap appunto. Il decreto di armonizzazione delle pensioni è noto, che non ha subito alcuna sostanziale modifica rispetto all’impostazione culturale e politica del Governo Monti – Fornero, prima di essere trasmesso al rinnovato Parlamento, con l’atto governo n. 011 del 29 marzo 2013. E, torniamo ad affermarlo, non per la tutela dello “Status quo antea” o mera capziosa ricerca di privilegio da parte dei poliziotti, ma per la realtà professionale e oggettiva peculiarità del lavoro e, del servizio richiesto agli uomini e le donne in uniforme. È notizia di queste ore che il Governo potrebbe per il momento, (come anticipatoci da qualificate fonti politiche e amministrative) ritirare/ritirerà il provvedimento concernente, lo schema di decreto recante il regolamento di armonizzazione per i requisiti minimi di accesso alle pensioni del personale del Comparto Sicurezza—Difesa e del Comparto dei Vigili del Fuoco e Soccorso Pubblico. Se tutto questo fosse definitivamente confermato, con un atto conseguente da parte del Governo, sarebbe l’innegabile risultato di un pressing e di una vertenza che il Sindacato S.I.A.P. i Cocer e le altre oo.ss., hanno aperto dal momento dell’enunciazione che il Presidente Monti fece sulle nostre pensioni. Il risultato di un’incisiva e chiara azione di politica sindacale, che si è dipanata su tutti i fronti possibili, dalle manifestazioni di protesta di questi ultimi anni, sino quelle del 2012, dagli incontri formali e informali con i rappresentanti dei partiti, dei gruppi parlamentari e del Governo Monti prima e, dell’attuale esecutivo poi, sintesi di un sano e costruttivo rapporto di relazione sinergica tra il sindacato e il mondo politico più sensibile alle nostre condizioni di lavoro. Ci siamo conquistati sul campo il diritto al confronto in incontri istituzionali, sia con i Ministri delle singole Amministrazioni, che a palazzo Chigi con una nutrita delegazione di Ministri guidata dall’allora Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Catricalà e dal Ministro Fornero, madre della discussa e controversa “riforma”, fino ad arrivare alle recenti audizioni innanzi alle Commissioni Parlamentari riunite di Camera e Senato.
L’audizione del 30 maggio 2013 è stata la svolta, agevolata dall’attività di supporto sviluppata in seno al Forum Sicurezza del PD, unica reale occasione di confronto con il nuovo Parlamento, per argomentare e indicare quali sarebbero stati gli effetti negativi della paventata riforma se fosse passata, così come proposta.

Roma, 19 Giugno 2013

NEGLI ALLEGATI: IL COMUNICATO,  IL RESOCONTO DELLE COMMISSIONI, LE AGENZIE DI STAMPA ED IL TESTO CONSEGNATO NEL CORSO DELL'AUDIZIONE DEL 30 MAGGIO