Il 12 giugno 2013 a Roma - San Basilio: VIOLENZA E INDIFFERENZA

Quel che nel pomeriggio dello scorso 12 giugno a Roma si è consumato nel quartiere di San Basilio, è davvero intollerabile… Le cronache raccontano che da una banale lite stradale sia poi scaturito un regolamento di conti che ha portato ad un morto, ad un ferito e ad un arresto. Intollerabile che vi siano stati colpi di pistola e coltellate per “farsi giustizia” dopo un violento quanto insensato scontro tra automobilisti e pedoni. Intollerabile che all’arrivo dei soccorritori del 118 vi sia stata una brutale aggressione nei loro confronti da parte di amici e parenti della vittima colpita a morte da un proiettile, con l’autista del 118 che ha subito la frattura della spalla. Intollerabile che nella Capitale si susseguano con sorprendente regolarità, episodi di violenza urbana inaudita, specialmente in popolosi rioni periferici abbandonati al più sconcertante degrado. Di conseguenza tutti i mezzi di comunicazione si sono affrettati a dar risalto ad uno scenario del genere, evidenziando la ferocia criminale registratasi sulle strade di San Basilio, sottolineando -e giustamente- il vile attacco al Personale sanitario accorso sul posto, barbaramente preso di mira nell’esercizio del proprio vitale operato. Altisonante è stata l’indignazione espressa ovunque, in ambito non solo locale, soprattutto riferita all’assurdità dell’assalto all’ambulanza. Noi precisiamo, ad onor del vero, che vi è stato un tempestivo e consistente intervento delle Forze di Polizia, con circa 70 unità intervenute tra poliziotti e carabinieri, per riportare ordine pubblico in uno scenario di ordinaria follia. E anche ai nostri colleghi è stata riservata un’incivile accoglienza da alcuni cittadini di quel difficile quartiere, desiderosi di dimostrare la loro natura bestiale che li accomuna ad abitanti di una giungla non certo di una moderna metropoli. Ma di quest’ennesima vigliacca aggressione, che ha determinato il ferimento di una decina di colleghi, nessuno ne ha parlato. Nessun organo d’informazione se n’è accorto, dato che un poliziotto o un carabiniere ferito non è più una notizia, non suscita clamore ma va considerato nella normalità in una città di un Paese che sta perdendo il senso della misura. Le ferite, alcune di rilievo, sopportate a San Basilio da Operatori della pubblica sicurezza, con un nostro collega che ha subito una profonda lesione che ha richiesto punti di sutura, possono tranquillamente cadere nella generale indifferenza. E’ anche e specialmente questo che noi non tolleriamo più. Non ammettiamo che i trattamenti ai quali sono sottoposti i nostri uomini vengano puntualmente ignorati, lasciando invece spazio a frangenti in cui potersi sbizzarrire in ignobili critiche alla Polizia di Stato, senza conoscere le condizioni in cui si trovano costretti a lavorare i nostri colleghi, specie quelli con incarichi operativi. Noi siamo convinti che ancor prima, deve esservi un’unanime indignazione per la situazione che in città come Roma, vede interi quadranti in cui stenta ad imporsi la presenza dello Stato a garanzia di ordine e sicurezza, in cui è insufficiente il presidio di Polizia, perché carenti e quindi disorganizzate sono le risorse a disposizione. Attendiamo ora che in un periodo storico dove si registrano continue ed indiscriminate penalizzazioni al sistema della Sicurezza a Roma, vi sia il promesso intervento del neo sindaco della Capitale, volto a fornire mezzi e strutture, per una risolutiva rivisitazione della strategia grazie alla quale riprendere il controllo di tutto il territorio romano, permettendo alla Polizia di Stato di offrire con efficacia il suo indispensabile servizio. Ricordandone il sacrificio e le ferite.
Roma, 17 giugno 2013