QUESTIONE DI PASSI

QUESTIONE DI PASSI

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 “… passi avanti, passi indietro, passi di lato …” insomma è tutto un camminare in tutte le direzioni possibili che, a nostro modesto parere, danno il senso di confusione e di incertezza. E poi ci sono i passi da fare nella direzione di una maggiore attenzione sulle questioni afferenti l’ordine e la sicurezza pubblica. Da cittadini, ci pare vergognoso che il Capo della Polizia debba quasi scusarsi per quella che lui stesso, in una lettera al Corriere, definisce la “famigerata circolare Gabrielli”; ma, dopo Torino, non dovremmo essere contenti che un uomo dello Stato abbia voluto mettere ordine in una materia così delicata e dalla quale dipende la nostra stessa incolumità fisica? Una manifestazione pubblica, che sia un mega evento come la sagra del paese, non è – in questo particolare momento storico “gravato da una minaccia terroristica, indistinta ed indiscriminata” – un’occasione in cui debbano essere messe in campo tutte le misure atte a garantire a tutti la libertà e la sicurezza di trovarsi insieme? Ci sono i passi che un sindacato qual è il SIAP intende fare, quotidianamente a volte con coraggio altre con ostinazione, altre volte semplicemente consapevole della propria semplice forza data dalla fiducia degli iscritti, verso le aspettative di quanti, poliziotte e poliziotti, sono investiti del compito più difficile e più controverso: garantire la sicurezza senza ledere libertà individuali e collettive. E, ultimi ma non ultimi nella considerazione personale, ci sono i passi da affrontare insieme per ricostruire un tessuto valoriale in cui i nostri figli e nipoti possano riconoscersi e crescere. Le immagini degli insegnanti bullizzati dal “bravo ragazzo” di turno, ci preoccupano perché sono il segnale di una deriva morale, una vera e propria emergenza verso la quale occorre fare i passi giusti, una sorta di patto generazionale, un fronte comune costituito da scuola, famiglie e associazionismo, ognuno per la propria fetta di responsabilità; le armi a disposizione sono sempre le stesse: cultura, educazione, prevenzione. E, se necessario e senza alibi, punizione. Perché il domani dipende da tutti noi, da quei famosi passi che sapremo fare …

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