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E ci fa molto piacere la posizione nella graduatoria del consenso sociale delle forze dell’ordine, seconde nientemeno che a Papa Francesco, rimaniamo convinti che il cosiddetto “capitale umano” impegnato ogni giorno nel nostro Paese e che indossa l'uniforme, debba essere sempre più e meglio valorizzato e remunerato. Per questo invochiamo da tempo la rapida apertura del tavolo contrattuale, perché la valorizzazione della retribuzione è certamente la misura del riconoscimento della nostra specificità, una mission così delicata e fondamentale per il Paese. È altresì evidente che la nostra stessa Amministrazione deve fare i conti con le riconosciute anomalie di un sistema di reclutamento del personale che va oggettivamente modernizzato ma che, per come sino ad oggi è stato utilizzato, non può penalizzare i diritti e la meritocrazia di quanti si sono impegnati a superare un concorso pubblico. Il SIAP si sta muovendo unitamente alle OO.SS. che aderiscono al cartello sindacale, nelle opportune sedi per le giuste soluzioni che scongiurino decisioni, che acutizzerebbero l’ormai annoso blocco dei concorsi interni, il quale ha causato evidenti criticità ai dipendenti dei ruoli interessati e alla funzionalità di tutto il sistema della Polizia di Stato. Noi vogliamo una Polizia giovane moderna ed efficiente ma che sia anche in grado di riconoscere le potenzialità e le professionalità di quanti ogni giono lavorano con dignità, al di là delle qualifiche mostrate sulle spalline, affrontano i tanti gravosi impegni della nostra professione: sulle strade, nei commissariati o nei centri d'accoglienza per immigrati, nei reparti Mobili come nella Polizia Postale giusto per citarne solo una minima parte. Perché noi siamo convinti che abbiamo una sfida da vincere, quella della sicurezza che si può ottenere coniugando, a nostro avviso, ordine pubblico, controllo del territorio, politiche di integrazione sociale e politiche del personale. Buon lavoro e buon SIAP.

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