SBARCHI A CATANIA

SBARCHI A CATANIA

UN PESO INSOSTENIBILE PER I POLIZIOTTI - CASO DI MENINGITE-

AL SIGNOR QUESTORE DI CATANIA

Oggetto: Operazioni e foto segnalamento durante gli Sbarchi.
RISCHIO SALUTE PER I DIPENDENTI

Abbiamo scritto svariate volte, riguardo questo tipo di attività che continua a non trovare una regolarizzazione nelle procedure di accoglienza e dell’attività di Polizia. Gli operatori per Sue disposizioni in ordinanza, devono tutti correre per segnalare e far salire queste persone nei Pullman in attesa. Sono saltate buona parte delle procedure anzitempo dettate dalla prudenza e dalle raccomandazioni, dettate dal Dipartimento dopo le polemiche sui quotidiani circa i probabili contagi.
Quindi oltre alla carente sistemazione logistica del porto, dettata dalla superficialità dell’Ente prefettizio preposto, dal numero di sbarchi da gestire, pare che l’unico obiettivo sia velocizzare le identificazioni costi quel che costi. Per far ciò, oltre ad impiegare il personale ininterrottamente per oltre 10 ore a turno, sotto il sole siciliano, l’obiettivo dell’identificazione immediata, da parte dei pochi operatori della Polizia Scientifica e dell’ufficio Immigrazione, ha raggiunto stress e frenesie inimmaginabili e non accettabili. Queste attività hanno aspetti negativi anche di natura tecnica con i computer che si guastano frequentemente per via dei gruppi elettrogeni, la carenza del personale e il fronte che il Gabinetto Regionale della Polizia Scientifica che deve sopperire a tutta la Sicilia orientale e oltre.
L’ imperativo “fare in fretta” comporta anche delle responsabilità, come il cambio delle disposizioni riguardo i migranti ospedalizzati. Fino a qualche tempo addietro chi presentava dei sintomi veniva ricoverato immediatamente o comunque affrontava un percorso sanitario prima di venire a contatto con personale volontario o di Polizia. Ora pare si proceda senza le opportune prudenze ( Valutazioni del rischio), il caso di scabbia di qualche tempo fa o di tubercolosi e ultimo più grave di meningite batterica.
Signor Questore, il caso di meningite nel catanese ha una sua storia, l’individuo sembrerebbe sia stato identificato in “barella con la febbre alta” e caricato sul pullman per lo smistamento. Ma, perché nessuno ha isolato il soggetto ? e perché nessun medico presente non ha ritenuto opportuno il ricovero ?
Perché i migranti ospedalizzati o affetti da sintomi non vanno isolati e visitati prima delle procedure ?
Il Siap, preoccupato per queste procedure frettolose e superficiali, pretende le risposte alle domande poste sull’accaduto, i poliziotti sono abituati a correre rischi per le attività di polizia e non certo per le procedure di identificazione. Alla luce di quanto emerso e al fine di non far correre rischi facilmente preventivabili ai dipendenti, oltre ad adeguare e attrezzare le aree con una logistica adeguata alla protezione e benessere del personale operante, c’è l’assoluta e immediata necessità di operare in sicurezza e secondo le procedure a suo tempo emanate dal Capo della Polizia. A questo proposito il Siap, le chiede di convocare entro tre giorni apposita riunione per la sicurezza del personale, indicando la valutazione dei rischio igienistico ( rischio di incorrere in un danno dovuto ad un'esposizione prolungata e a livelli elevati ad un agente chimico, fisico, biologico che causa danni che si manifestano a distanza di tempo ) e le misure adottate secondo quanto stabilito dalla legge 81/2008.

Il Segretario Siap
Tommaso Vendemmia