Incredulità !… Sogno di una notte di mezzo inverno

Incredulità !… Sogno di una notte di mezzo inverno

Incredulità !!!

Incredulità !…
Sogno di una notte di mezzo inverno

Incredulità !!!
È la parola più adatta che riassume una pluralità di stati d'animo: stupore, meraviglia, tristezza per una situazione che fino a poco tempo fa si riteneva impossibile potesse accadere.
Incredulità per il susseguirsi di fatti che MAI si dovrebbero verificare nella realtà e che sono sintomatici di un sistema (forse) giunto al collasso; siamo convinti (come già detto in passato) che qualcosa nel meccanismo della macchina “Sicurezza” si sia inceppato.
Forse quello che stiamo per raccontarvi è accaduto realmente, vogliamo credere che si sia trattato solo di un sogno di quelli che ci fanno sobbalzare nel cuore della notte!
Una Nazione che ha tre quarti dei suoi confini nel mare, protesa da Occidente verso Oriente come fosse un ponte, una porta che funge da contatto tra le due mondi; molti intravedendo in questo ponte la possibilità di un sicuro rifugio, di un futuro da proporre ai propri figli.
Anche il più bello dei sogni spesso può trasformarsi in incubo, soprattutto quando arriva un freddo agghiacciante (diversi gradi sotto zero) che lambisce la propria pelle, quando bande della morte collaudate sfruttano uomini, donne, bambini innocenti con l'unico scopo di arricchirsi. Tanto dolore e tanto terrore sfruttato in cambio di armi per creare altro terrore che, sommandosi, giunge ad espandere la sua azione divenendo terrorismo…
In questo incubo, questi poveri uomini vengono sfruttati, usati, come fossero un'arma di terrore di massa: stipati, ammassati su barchette di carta e gettati tra le onde in attesa che qualcuno li soccorra o che qualche ondata li seppellisca nello stesso mare che lambisce le spiagge dorate e immacolate di questa bella Nazione occidentale.
Allo stesso tempo continuiamo a vedere che i soccorritori trasportano questi poveri essere umani salvati dalla furia del mare, in vari luoghi di questa nazione per far fronte ad una delle più terribili catastrofi dal 2° dopoguerra. Proseguendo il viaggio si scopre che l'approdo fa parte di un disegno più ampio: la penisola fa parte di un continente ben più esteso. Alcuni di questi naufraghi, vengono trasportati per essere soccorsi, in un capoluogo di regione.
A questo punto il meccanismo inizia a perdere qualche ingranaggio...
Viene individuata quale luogo idoneo a convogliare un cospicuo numero di profughi un'area aperta al pubblico: il terminal di un Porto, crocevia di imbarchi e sbarchi (???).
Una serie di eventi positivi ha permesso che non vi fosse commistione tra passeggeri e naufraghi, ma non si può sempre sperare nella dea bendata !!!
… ma ecco che lo spirito di accoglienza di questa riviera svela tutta la sua potenza e per questi uomini e donne tutto procede per il meglio !
Il sogno improvvisamente “zoomma” sui volti di quegli uomini e di quelle donne che ogni giorno in silenzio, svolgono il loro lavoro di sicurezza e di pubblico soccorso senza che nessuno esprima loro un ringraziamento, visto che tutto (si pensa) “rientra nel proprio dovere”.
… L'ingranaggio continua a scricchiolare, un altro pezzetto del meccanismi si stacca balza agli occhi dei più attenti osservatoti l'assenza di un “congruo numero” di personale addestrato e formato per il foto-segnalamento e la dirigenza locale individuando alcuni volontari per svolgere questo compito tra il personale che questi corsi non hanno mai frequentato. Per gran parte dei Poliziotti presenti viene prevista l'indennità di Ordine pubblico (GIUSTAMENTE) da apposita ordinanza, mentre altri, sempre presenti, non vengono ritenuti degni di identica indennità (TOTALE DISPARITÀ DI TRATTAMENTO). Altri Poliziotti in meno di 24 ore si ritrovano il turno modificato per ben 3 volte e, anche in questo caso, con grande spirito di dovere, nessuna lamentela esce dalle loro bocche. Verranno ripagati nei modi previsti CONSIDERANDO LORO UN TRIPLICE CAMBIO TURNO !?!
Continuando a volgere lo sguardo, si scopre che alcuni “malcapitati” Poliziotti che spinti (forse) dalla voglia di essere presenti a tutte le operazioni, iniziano il loro turno già dalle 7:00 del mattino e rimangono in servizio per quasi 23 su 24 ore – Cosa sarà passato dalla mente dell'Amministrazione? E perché il loro turno non è stato inserito in una fascia più consona al servizio come successo ad altri colleghi ? vi era qualche motivo di assoluta indispensabilità e di obbligatorietà per permanere in servizio oltre le 13:00 fino a giungere alla situazione emergenziale scattata dopo le 22:00 ?
Forse ci troviamo di fronte ad una incapacità gestionale condita da anarchia assoluta?
In ciò, ringraziamo la disponibilità di questi uomini, che sicuramente non saranno stati “costretti”, ma si tenga sempre presente che quando la disponibilità data da un singolo inizia a ledere i diritti di un gruppo, qualcuno dovrebbe iniziare a porsi delle domande! “La mia libertà inizia dove finisce la tua” un concetto che spesso veniva espresso nei suoi discorsi da Martin Luther King; l’essenza della libertà sta proprio nel riconoscimento del suo confine !!!
Fortunatamente il sogno giunge al termine: questa non può essere la realtà, è sicuramente un sogno, anzi un incubo!
Se un'operazione del genere si fosse verificata nella realtà, finite le operazioni, i luoghi utilizzati sarebbero stati IMMEDIATAMENTE oggetto di SANIFICAZIONE; non vi sarebbe stata l'esigenza (come successo in questo racconto) che un rappresentante sindacale si recasse presso la dirigenza per far presente che un “colpo di straccetto” NON sarebbe stato sufficiente a restituire la salubrità di ambienti frequentati, oltre che da operatori della Polizia di Stato, della Guardia Forestale, dall'autorità Portuale, da addetti ai lavori, da donne (con possibili gravidanze) e bambini in viaggio.

… Tranquilli si è trattato solo di un incubo cose del genere nella realtà non possono accadere !

Nessuno chiude la propria porta davanti a dei bisognosi, nessuno avrebbe organizzato in un luogo aperto al pubblico simili controlli, nessuno avrebbe trattato in maniera differente operatori impegnati in analogo e contemporaneo servizio, nessuno avrebbe lavorato per quasi 24 ore di continuo e soprattutto nessuno avrebbe usato ambienti aperti al pubblico con rischi altissimi di diffusioni di malattie endemiche senza immediatamente SANIFICARE gli ambienti….

La macchina “sicurezza” non si è inceppata è solo, in alcuni casi, un po' arrugginita!

PS. la Segreteria Provinciale SIAP Ancona trasmetterà apposite note riassuntive dei fatti alle Autorità coinvolte nel servizio, alla Segreteria Nazionale SIAP e per il suo tramite al Direttore Nazionale per servizi di Frontiera, al Dipartimento P.S. Ufficio Rapporti sindacali... Sempre che, quanto raccontato, non sia stato solo un sogno…

Ancona, lì 20 Febbraio 2015

Siap Provinciale Ancona il Coraggio del cambiamento... l’unica Vera alternativa
La Segreteria Provinciale